Le allergie ed il trattamento nutrizionale

Linee Guida

Le linee guida aggiornate con le ultime ricerche sientifiche per una buona nutrizione e stato di benessere psicofisico. Nutrizione applicata alle disfunzioni fisio-patologiche - ricette e le corrette modalità di cottura


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Il sistema immunitario, la sua funzionalità e l’intervento esterno dell’uomo sulla normale fisiologia immunitaria è oggi un argomento di grande interesse. Non sono poche le polemiche riguardo all’utilità di sostanze chimiche esogene per l’organismo umano: pensiamo al mercato globale degli integratori e sostanze fitoterapiche in generale con una “discussa” efficacia positiva sull’organismo umano. Un esempio molto attuale di come sia feroce la polemica tra due posizioni estremistiche (favorevoli o contrari) su questo argomento di “manipolazione” esterna è quella che riguarda la somministrazione di vaccini pediatrici ed il loro effetto sulla salute dei neonati. Le allergie sono un aspetto di questo complesso e complicato albero chiamato immunità e suscitano sempre un grande e crescente interesse soprattutto negli ultimi decenni per la loro aumentata incidenza.

Approssimativamente circa il 25% delle popolazioni residenti nelle nazioni industrializzate soffrono di qualche forma di allergia: rinite allergica (in inglese AR), allergia agli alimenti, al polline, alla polvere… fino ad arrivare alle forme più severe di anafilassi più comuni tra i bambini e i giovani adulti.1
Il decremento dell’incidenza delle infezioni nei paesi occidentali è all’origine dell’incremento dell’incidenza delle allergie e delle patologie autoimmuni.2
Va anche considerato che lo stile di vita moderno, l’uso troppo frequente di alimenti con additivi e sostanze chimiche a scopo preservativo o la troppo diffusa tendenza di ricorrere a presidi chimici anche in condizioni che non lo necessitano, contribuiscono alla distruzione della normale fisiologia della flora batterica intestinale. Non va dimenticato che la componente genetica o meglio la costituzione psico-neuro-immuno-endocrina do ogni individuo, riveste un ruolo importante nella predisposizione a questa patologia. Un soggetto con una iper-attività congenita del sistema nervoso simpatico ha una maggiore predisposizione allo sviluppo di allergie. Così come un soggetto con un cortisolemia sostenuta (cioè il livello del cortisolo nel sangue verso i limiti superiori) sarà un soggetto più “protetto” dalle allergie.

Per definizione l’allergia è una iper-reazione ad una sostanza: una reazione esacerbata con produzione di anticorpi della classe IgE e conseguente rilascio di istamina e altri mediatori chimici3 che causano la reazione allergica.
Queste sostanze possono scatenare reazioni allergiche in un soggetto mentre sono completamente innocue per un altro!

I sintomi più comuni sono: rash, naso chiuso o che cola, tosse, starnuti, problemi respiratori, prurito, gonfiore della gola e della bocca, problemi gastrointestinali, fino alle forme più severe di reazioni che portano all’anafilassi (una condizione pericolosa per la vita).

TRATTAMENTO NUTRIZIONALE

Con il trattamento nutrizionale lo scopo non è solamente quello di eliminare un alimento incriminato. Una corretta nutrizione e la corretta scelta degli alimenti può ridurre la frequenza, l’intensità e le recidive delle manifestazioni allergiche. L’intervento nutrizionale prevede la scelta di diversi alimenti e di diverse modalità di cottura a seconda dei sintomi del paziente in questione.

FASE ACUTA
In questa fase la restrizione alimentare sarà drastica.
Dovranno essere eliminati tutti gli alimenti conosciuti con un forte potenziale nello scatenare una reazione allergica:
- Latte e latticini e formaggi stagionati
- Uova
- Frutta secca in generale
- Tutti i tipi di pesce
- Soia
- Maiale
- Carne rossa
- Pollo
- Alcuni frutti come pesche, albicocche, kiwi, fragole
- Sostanze nervine
- Alimenti con lieviti biologicamente attivi (in generale il pane ha lieviti biologicamente attivi che possono essere distrutti facilmente dal processo di tostatura)
- Alimenti ai quali il paziente riferisce di avere una reazione allergica.

FASE SUB-ACUTA
In questa fase possono essere reintrodotti una serie di alimenti secondo la seguente logica:
- Carni: tra le carni si potranno reintrodurre le carni rosse, poi il pollo di allevamento biologico ed infine il maiale.
- Pesci: si cominceranno a proporre al paziente tutti i pesci meno stimolanti il metabolismo come sogliole, platesse, rombo e non ancora pesci con guscio (crostacei e mitili) o più stimolanti il metabolismo (es. tonno)

PAZIENTE ALLERGICO SENZA SINTOMI
In questa fase è possibile avere un ventaglio di opzioni molto più ampio.
Le controindicazioni principali riguarderanno ancora i formaggi stagionati così come alcuni alimenti ad elevato potenziale allergico quali fragole, pomodoro crudo, crostacei ect.
Una particolare attenzione va a tutte quelle sostanza nervine ad azione adrenergica come caffè, cioccolata, red-bull, coca-cola e similari.
Utile escludere i lieviti, gli alimenti manipolati di origine industriale e tutte le associazioni alimentari che rallentano la funzionalità epatica cercando di favorire al massino la funzione dell’epatocita di catabolizzare di xenobiotici.

Referenze
1 - Ailin Tao, Eyal Raz. Allergy Bioinformatics. Springer Verlag; 1st ed. 2015 edizione (7 febbraio 2016)
2 - Okada H. Kuhn C, Feillet H, Bach J-F. The “hygiene hypothesis” for autoimmune and allergic diseases: an update. Clinical and Experimental Immunology. 2010;160(1):1-9. doi:10.1111/j.1365-2249.2010.04139.x
3 - AAAAI: The American Academy of Allergy, Asthma & Immunology www.aaaai.org
4 - Allergies: Overview www.ncbi.nlm.nih.gov


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