OBESITÀ E SOVRAPPESO

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donne in sovrappeso. Obesità a mela e a pera rovesciata

Secondo la World Health Organization (WHO): Il sovrappeso e l’obesità sono definite come un anormale o eccessivo accumulo di grasso che presenta diversi rischi per la salute. Un metodo di misura approssimativo dell’obesità in una popolazione è l’indice di massa corporea (BMI), cioè il peso di una persona diviso la sua altezza al quadrato. Una persona con un BMI da 30 in su è considerato obeso, tra 25 e 30 è considerato sovrappeso. Obesità e sovrappeso sono i maggiori fattori di rischio per lo sviluppo di malattie croniche quali patologie cardiovascolari, diabete e neoplasie.1

Tralasciando tutti i dubbi riguardo al BMI come metodo corretto per la misura dell’obesità, la cosa che deve far riflettere è che un eccesso di accumulo di grasso corporeo è associato a diversi rischi per la salute.
Infatti l’NIH (l’istituto superiore di sanità Americano) definisce l’obesità come una condizione medica seria in quanto può avere complicanze quali sindrome metabolica, ipertensione, aterosclerosi, patologie cardiache, diabete, ipercolesterolemia, cancro e disturbi del sonno.2

Cause e fattori di rischio.
Tra le cause nascoste del fenomeno obesità, non può essere considerata valida la teoria del bilancio calorico (calorie “in” vs calorie “out”) in quanto il problema dell’obesità non sembra arrestarsi, anzi sembra in aumento nonostante da anni vengono propinate diete a ridotto contenuto calorico e lipidico.
Ciò non significa che possiamo abbuffarci a nostro piacimento; chiaro che anche un eccesso calorico o, meglio, un aumento sconsiderato di assunzione di alimenti è controindicato in questa condizione.
Tra le varie cause “extra-nutrizionali” possono essere annoverate alcune condizioni come le sindromi di Prader-Willi, Bardet-Biedl, Alström, WAGR3 oppure condizioni di disfunzione dell’apparato endocrino come la condizione di ipotiroidismo o alcuni tumori come i craniofaringiomi.

Tra i fattori di rischio possiamo annoverare:

  • uno stile di vita non salutare: riduzione del movimento e dell’attività fisica in generale, eccesso di stress e riduzione eccessiva delle ore di sonno.
  • abitudini alimentari sregolate: come mangiare piccoli pasti frequentemente, saltare i pasti principali e per svariati motivi concentrare tutte le “calorie” della giornata nel pasto serale poco prima di andare a dormire.
  • età: Molto preoccupante l’esplosione dell’obesità e del diabete di tipo II nell’adolescenza; adolescenti obesi saranno predisposti ad essere degli adulti obesi.
  • l’ambiente di vita: la derivazione da famiglie con stato socio-economico e culturale di basso livello rafforza la tendenza a sviluppare l’obesità. In tal senso va considerato anche il fatto che molti adolescenti, soprattutto nelle grandi città, hanno più facile accesso ad alimenti di derivazione industriali perché più facili e meno costosi e meno ad alimenti come frutta fresca.
  • Sostanza chimiche: l’ambiente in cui viviamo può esporci a sostanza chimiche che hanno un effetto ormonale obesogeno.

LE TRE FORME DI OBESITÀ E RELATIVO TRATTAMENTO NUTRIZIONALE

Lo studio delle forme corporee ci suggerisce che la distribuzione del grasso in eccesso ci dà un’informazione precisa sullo stato del corpo e sull’interferenza che il tessuto adiposo in eccesso può avere sulle funzioni organiche.
Infatti, a seconda della sua posizione, il tessuto adiposo può avere diverse funzioni.
Il grasso viscerale (depositato nella cavità addominale) può interferire sia con le funzioni endocrine che immunitarie creando uno stato di infiammazione cronica.
Il tessuto adiposo viscerale, non solo è correlato con l’insulino-resistenza ma anche con l’aumento del rischio cardiovascolare, arteriosclerosi, NAFDL e ect...
Tali funzioni hanno portato il tessuto adiposo ad essere valutato come un “organo endocrino” funzionale: diverse fattori endocrini come la leptina (che sembra essere correlata con l’insulino resistenza) sono rilasciati dal tessuto adiposi viscerale.
In condizioni normali questa molecola raggiunge diversi siti ed ha una funzione di tipo inibitorio sull’introito di cibo.
Un aumento del tessuto adiposo significa anche un aumento dei livelli di leptina con conseguente formazione di una condizione chiamata leptino-resistenza.
Diversi studi hanno anche mostrato che in condizioni di obesità il tessuto adiposo umano rilascia quantità sostanziali di citochine pro-infiammatorie come IL-6 e IL-84

Il grasso depositato sui fianchi (tipico nel sesso femminile) è indice di un rallentamento delle funzioni microsomiali del fegato.
Dunque, la localizzazione del deposito di grasso ha un effetto organico e lo studio delle forme può aiutarci a capire meglio dove si localizza.
Le 3 forme di obesità sono:
- obesità a mela (o da iperinsulinemia)
- obesità a pera (o da rallentamento epatico)
- obesità a pera rovesciata (o da iperfunzione cortico-surrenalica)

Obesità a mela (Stimolare la Tiroide)
La forma simile a mela sta ad indicare che la maggior parte del tessuto adiposo si è localizzato nella cavità addominale (questa localizzazione centrale può anche essere definita “insulinemica”).
Per questo, la gestione del carico glicemico dei pasti sarà particolarmente importante nel trattamento nutrizionale di questi soggetti con predisposizione a squilibri glicemici fino ad arrivare a forme più severe come il diabete di tipo 2.
Questi soggetti possono sviluppare oltre al diabete altre forme di alterazione metabolica come le forme di disfunzione del metabolismo lipidico con aumento dei livelli di trigliceridi (ipertrigliceridemia) e colesterolo (ipercolesterolemia).
Al tatto potremmo definire questo tipo di obesità come “morbida” ovvero con un tessuto muscolare non tonico.
In questi soggetti il trattamento nutrizionale sarà incentrato sull’applicazione di ogni possibile stimolo metabolico (vedi sezione Gli Stimoli del Metabolismo): da consigliare tutte le ricette di frittura, così come le sostanze nervine, stimoli tiroidei (importantissimo) e tutti quegli stimoli generalizzati del metabolismo.
Utilissime le alghe alimentari e tutti i frutto poco zuccherini come kiwi e fragole.
Utilissimo in questo caso è consigliare qualsiasi tipo di movimento e/o sport con l’unica eccezione di evitare sport anabolizzanti nel caso in cui ci sia un coinvolgimento dell’asse surrenalico.

Obesità a pera rovesciata (Diuresi e Catabolismo)
A dei soggetti con obesità a mela o “morbida”, ci sono soggetti che hanno caratteristiche costituzionali tali da essere predisposti ad un incremento ponderale nelle regioni superiori del corpo (spalle, braccia, collo e torace) e che mostrano un sottocutaneo “duro” dato un tono muscolare elevato e tonico senza tendenza a crampi o contratture tipiche dell’obesità a pera.
La loro elevata attività surrenalica è riscontrabile dai valori sempre verso il limite alto del cortisolo plasmatico che li predispone ad un tendenza all’ipertensione e alle patologie cardiovascolari in generale ma dona loro anche un “tono energetico elevato e costante”.
Se questo quadro ormonale un ulteriore “squilibrio” verso la funzione surrenalica si potrà evolvere anche in patologie come il diabete e/o altri dismetabolismi con configurazione del classico quadro della sindrome metabolica.
Dal punto di vista nutrizionale sono i soggetti più “restii” al dimagramento in quanto presentano la citata tendenza ormonale all’anabolismo organico nonostante una normale anzi veloce attività tiroidea.
A differenza dell’obesità a mela dove è importantissimo lo stimolo tiroideo, in questo caso sarà più utile l’utilizzo degli alimenti e delle associazioni nutrizionali che non anabolizzanti.
Sarà utilissimo il pesce (molto più diuretico della carne) ma meglio se non troppo stimolante la tiroide (meglio pesci come sogliole, platesse, calamari piuttosto che il trancio di tonno o pesce spada) e meglio se bollito per aumentare il suo potere diuretico.
Le sostanze nervine (come abbiamo visto utile nei casi di obesità a mela) come teina o caffeina (o bevande industriali ad azione eccitante) saranno da evitare o, al limite, utilizzate con estrema attenzione ed in piccole dosi.
Saranno controindicate le diete iperproteiche per il loro effetto anabolizzante ma anche per il loro potenziale ipertensivo.
Utilissimi in questo caso l’utilizzo di alimenti con fitoestrogeni come pollo industriale, mango, papaya e frutti tropicali ma anche salvia fritta.
Vista la loro tendenza ormonale di crescita e la predisposizione a malattie cardio-circolatorie sono da sconsigliare tutti i tipi di sport in maniera intensa e tutte le attività anabolizzanti (come la pesistica e tutti gli sport di resistenza) mentre può essere consigliata un’attività blanda aerobica per favorire il sistema cardio-circolatorio.

Obesità a pera (Stimolare il Fegato)
Tipica delle donne (ma purtroppo anche in età adolescenziale per i maschietti) questo tipo di obesità è caratterizzato da un accumulo di grasso evidente soprattutto nelle parti laterali delle cosce e dei glutei segno di elevata presenza di estrogeni non catabolizzati.
Questo accumulo è ancora più evidente in presenza di ipofunzione epato-biliare: una condotta nutrizionale con la scelta di alimenti che sono di disturbo della funzionalità epatica determina un ridotto lavoro di detossicazione del fegato (compresi gli estrogeni) che, non essendo eliminabili, vengono accumulati nel tessuto adiposo.
In questo tipo di obesità lo scopo principale è quello di stimolare il più possibile l’attività epatica scegliendo, dunque, tutte quelle modalità di cottura che prevedano l’uso dell’olio extravergine di oliva in cottura: dal soffritto al fritto dorato.
Utili in questi casi sono anche tutti gli altri tipi di stimolazione indiretta del metabolismo (vedere sezione Stimolo del Metabolismo).
Utili tutti gli alimenti a tropismo epatico come pomodori, cicoria, indivia belga, puntarelle, zucchine, patate, fagiolini ect…
Inoltre, saranno da evitare tutti gli alimenti ricchi in fito-estrogeni quali salvia, mango, papaya ect… sia nel sesso femminile che maschile.
In questi casi saranno utilissime (soprattutto nel soggetto maschio) l’utilizzo delle carni rosse o uova o proteine in generale ad effetto anabolizzante (l’esatto contrario dell’obesità a pera rovesciata dove sono utili soprattutto le proteine meno anabolizzanti).
Controindicati, infine, sono tutte quelle associazioni alimentari o quegli alimenti (come formaggi e latticini in generale) che siano da disturbo alla funzione epatica.

Referenze
1 - Health topics - Obesity
2 - Overweight and Obesity
3 - An Overview of Monogenic and Syndromic Obesities in Humans
4 - McGown C, Birerdinc A, Younossi ZM. Adipose tissue as an endocrine organ. Clin Liver Dis 2014;18:41-58.


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